Il Maestro

a cura di Enrico Storti

Non è facile definire che cosa sia un maestro.
Si può ottenere una grande maestria nelle tecniche di combattimento, ma questo non è che l’inizio del cammino che porta un praticante a diventare un maestro.
Ci deve ancora essere un cammino spirituale, che porti anche al giusto stato mentale, che poi si irradia alle altre persone. Ciò richiede il “Wude”, la morale marziale. Nel wushu Tradizionale, il successo o il progredire di uno studente non è determinato dalle sue abilità esteriori, ma dal suo modo di capire e dalla sua moralità. Basti pensare che nel Meihuazhuang i primi tre anni erano dedicati solamente allo studio del Jiazi (struttura) e ciò serviva anche per capire se il principiante aveva le doti morali per entrare nella famiglia marziale.
Ci sono due aspetti del “Wude”: la moralità delle azioni (Xingde) e la moralità della mente . La moralità delle azioni include umiltà , rispetto (Zun Jing), rettitudine (Zheng Yi), fiducia (Xin Yong) e lealtà (Zhong Cheng). La moralità della mente consiste in volontà (Yi Zhi), resistenza (Ren Nai), perseveranza (Yi Li), pazienza (Heng Xin) e coraggio (Yong Gan). La moralità delle azioni riguarda il rapporto dello studente con il suo maestro, i suoi compagni di allenamento, i praticanti delle altre arti marziali ed il pubblico in generale. Senza di essa, uno studente potrebbe abusare dell’arte ed utilizzarla per danneggiare la gente innocente. La moralità della mente si riferisce all’auto miglioramento. Nella mente di uno studente di Wushu durante la pratica c’è una costante lotta tra la mente emozionale (Xin) e la mente razionale (Yi). Gli elementi della moralità della mente guidano lo studente al punto dove la mente razionale può dominare e la maestria può essere raggiunta attraverso lo studio, imbrigliando e canalizzando il Qi.
Per molti, quando questa maestria dell’arte è stata ben raggiunta, il cammino è terminato.
Nella cultura cinese , essere un vero maestro, significa aver raggiunto le 5 eccellenze.
Le 5 eccellenze sono:
1) Pittura
2) Calligrafia
3) Poesia
4) Medicina
5) Arti Marziali
Un elemento unificante nel padroneggiare tutte queste sei arti apparentemente distinte è l’ottenere il flusso ininterrotto del Qi attraverso il colpo di pennello che proviene dall’ispirazione di un poema, dalla performance perfetta di una forma di Wushu e dalla guarigione dalla malattia. Quando la capacità del singolo avanza, ciò, inevitabilmente, crea più capacità negli altri attraverso il nuovo accrescimento dell’abilità dei praticanti nel controllo del flusso del Qi. Dal successivo offuscamento dei concetti mentali che rendono una cosa distinta dall’altra, per se stessi, si arriva vicini ad ottenere l’illuminazione.

Ciò nella sua forma più alta , nella cultura tradizionale Cinese, è quello che significa essere un MAESTRO. Essere una persona che, attraverso la padronanza di molte arti, ha ottenuto uno stato di grande flusso del Qi. Che in definitiva sfrutta questo potere per guarire piuttosto che per ferire. Questo è un obiettivo degno per
noi tutti.

Ho tradotto, sintetizzato e rielaborato un articolo apparso su questo sito: http://members.rogers.com/stonelion/
Mi sembra un ottima introduzione al concetto di Meihuaquan espresso dal maestro Yan Zijie, in quanto inserisce lo scritto successivo nel clima culturale Cinese.